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Categoria di reportage: ITINERARIO
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Germania: Dresda e dintorni, itinerario panoramico

L'ironia della storia

 

testo & fotografie: Paul Smit

                                                                                                        

Riassunto

Una visita invernale nella regione intorno alla capitale della Sassonia, con puntatine alla valle dell'Elba e di Dresda, patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO (dal 2004), a Meissen, Bautzen ed i monti tavola del Elbsandstein.

Il reportage offre uno sguardo retrospettivo, intriso di aneddoti spesso umoristici sulla storia, raffrontata alla Sassonia del giorno d'oggi.

   

Brani di testi

Johann Friedrich Böttger era nuovamente rinchiuso. Questa volta non in una segreta, ma in uno dei più bei castelli d'Europa: quello di Albrechtsburg, sopra l'Elba nei pressi di Meissen.

Il maestro alchimista si era vantato con Augusto il Forte, re di Sassonia, di essere in grado di produrre oro. Al che Augusto gli mise a disposizione tutti gli strumenti di cui aveva bisogno… ed una segreta come laboratorio, e gli disse: “Allora datti subito da fare!". La segregazione era, secondo Augusto, l’opzione più sicura; in nessun caso l’alchimista doveva avere la possibilità di rendere noti i suoi procedimenti. Böttger (1682-1719) falliva di volta in volta. Tuttavia, un giorno, durante uno dei suoi esperimenti, gli riuscì a produrre la porcellana, un prodotto conosciuto in quei tempi solo come proveniente dalla Cina. Fu un colpo di fortuna, perché gli oggetti di porcellana erano molto ambiti fra i collezionisti delle corti europee. Augusto si rese conto che Böttger aveva effettivamente trovato una miniera d’oro. Così decise di non liberarlo, ma di rinchiuderlo in una rocca abbandonata di proprietà dei suoi avi, l’Albrechtsburg. Lì gli fece allestire una fabbrica di porcellana. >>>

La Frauenkirche completata prima dell'ottocentesimo anniversario di Dresda

 “Cosa sarà stato di Dresda? mi chiedo. Non ci sono più stato dai giorni della Riunificazione della Germania. Già dai tempi della DDR la città mi sorprendeva. L’orgoglio della Firenze sull’Elba, andato perduto nella tempesta di fuoco dei bombardamenti alleati, era risorto imperiosamente dalle ceneri. Era riapparso il profilo barocco lungo gli argini del fiume, dalla Semperopera risuonava nuovamente la musica e nello Zwinger, giardino di delizie di Augusto il Forte, i turisti passeggiavano come fosse una consuetudine ininterrotta.

Dopo aver percorso il tratto tra Meissen e Dresda, con vista sulle colline di vigneti al di là dell’Elba, siamo colpiti da un’elegante ma colossale cupola al centro del panorama cittadino. La Frauenkirche! E’ stata ricostruita!!

Restored skyline of DresdenIl regime della DDR aveva deciso di lasciare com’era la colossale montagna di detriti della chiesa, a ricordo della guerra. Con la riunificazione del paese venne poi deciso di ricostruire questa chiesa, forse il più bel tempio barocco d'Europa. Nel luglio del 2004 vennero tolte le impalcature esterne. Gli interni saranno completati nell’ottobre del 2005, giusto in tempo per i festeggiamenti del 2006, in occasione degli 800 anni dalla fondazione della città.

Nel '93 era stato dato inizio ai lavori, con la proverbiale meticolosità tedesca. Ogni mattone era stato studiato ed analizzato per determinare la sua posizione originale. Facendo uso di macchine fotografiche digitali, software 3D e computer, ogni mattone richiese mediamente sei ore di lavoro. Al termine di questa fase erano stati esaminati e catalogati solo 22.000 metri cubici di detriti, poi riposti in enormi scaffali metallici, per lungo tempo sporgenti fin sopra la chiesa in costruzione. Per finanziare i lavori si fece ugualmente uso dell’abituale efficacia germanica: chi voleva, poteva comprare un mattone e donarlo alla Frauenkirche. Se qualcuno per esempio donava il mattone EVR 71 (torre E, anteriore destra, livello 71) aveva il proprio nome inciso sul retro del mattone e veniva menzionato nel Libro d’Oro. >>>

<<< La recente metamorfosi di Dresda risalta in particolare nella Neustadt. Un tempo questa era la parte più trascurata della città, perché la DDR non poteva trarre qui quel prestigio che, per contro, le poteva derivare dal ripristino dei monumenti barocchi al di là dell’Elba. Le abitazioni non venivano ristrutturate, gli abitanti venivano alloggiati in condomini nei rioni di periferia. Il comune avrebbe infine demolito il tutto e ricostruito nuovi quartieri. E pensare che era l’unico quartiere vecchio risparmiato dalle bombe! Per fortuna è sempre mancato il denaro per demolire. Le abitazioni vennero via via salvate dal crollo con l’occupazione abusiva degli squatter. Dopo la svolta politica è stata questa colorita popolazione a far da motore alla metamorfosi del quartiere. Le strade vicine al fiume divennero chic e alla moda, con negozi pieni di cose che rendono piacevole la vita. Dietro, nei dintorni della Alaunstrasse, si trovano innumerevoli vecchie osterie e bar alla moda, quasi da far invidia al famoso quartiere Jordaan di Amsterdam. Ci sono i soliti piccoli e sorprendenti negozietti, la vita d’estate per strada e, soprattutto, la creatività, senza limite alcuno.

Parco nazionale Svizzera sassone

<<< ... contornato da piacevoli paesaggi e dominato dai monti tavola Lilienstein e Königstein. L’Elba attraversa questo bel paesaggio disegnando eleganti curve. Se riesci a scambiare i pioppi slanciati per cipressi, i monti dell’Elbsandstein, come viene chiamato il giardino di Dresda, fanno venire in mente la Toscana. >>>

<<< Entrare nel labirinto è facile, uscirne è impossibile. A meno che uno non sia munito di cartina o guida. In quel caso la rete di stradine si rivela come un paradiso per passeggiare che godrà di protezione in favore delle prossime generazioni. Si tratta, infatti, del parco nazionale della Svizzera sassone. >>>

<<< Chi non ha le gambe troppo buone, avrà la miglior impressione del territorio nella Bastei, dove la natura ha creato sia il ‘castello’ (proprio a picco sull’Elba) sia il labirinto retrostante. L’uomo vi ha aggiunto ponti e ringhiere. Un’altra attrattiva da non perdere è la porta Pravcická, appena al di là della frontiera con la Repubblica Ceca, che è formata dal più grande arco roccioso dell’Europa Centrale. Ancor più imponente è lo Schrammsteine, nei pressi di Bad Schandau, ma qui non ci si deve lasciar scoraggiare da varie scalette metalliche. In mezzo a rocce appuntite di dimensioni colossali si è sopraffatti da panorami che fanno pensare d’essere nella preistoria. >>>

I dinosauri di Franz Gruss

Probabilmente Franz Gruss in gioventù ha trascorso qui le sue giornate. Da dove se no avrebbe tratto l’ispirazione, un giorno del 1978, per costruire un dinosauro nel giardino dietro casa sua? Un modello a grandezza naturale che avrebbe ripetuto a Sebnitz, Grosswelka e Kleinwelka, e che noi siamo andati a visitare.

La storia della vita di Franz Gruss rievoca quella del postino di Cheval della Drôme francese. Questi aveva trovato un sasso bellissimo: egli decise che questo sasso sarebbe stato l'inizio di una costruzione di fantasia. Il risultato fu un formidabile palazzo da favola che richiama oggigiorno centinaia di migliaia di visitatori. Neanche Gruss seppe fermarsi dopo la prima scultura e nel 1981 il suo giardino era stracolmo. Con grande generosità il comune gli mise a disposizione un bosco con laghetti, adiacenti al suo giardino. Da quel momento Gruss poté collocare i suoi giganti in un ambiente naturale ed in situazioni realistiche. Abbandonò il proprio lavoro e si dedicò interamente alla ricostruzione della preistoria. Il comune gli fornì cemento e vernici ed un piccolo sussidio perché non morisse di fame. In tal modo dietro la Cortina di Ferro sorse un parco di dinosauri impareggiabile, mentre in America e nell’Europa occidentale la dinosauro-mania doveva ancora incominciare. >>>

Dopo la caduta del Muro, il capitalismo prese piede. Jurassic Park aveva conquistato l'occidente ed il comune aveva sentito odor di denaro. Le opere di Gruss erano di proprietà del comune, asserivano in municipio, perché erano stati loro a fornire terreno e materiali. Fu così che Franz venne espropriato senza scrupoli. Fu così che nacque il Saurierpark - il Parco dei Sauri.

<<< Non più dinosauri stavolta, per non essere ripetitivo, ma mammiferi estinti. >>>

La capitale dei Sorbi

Proseguiamo il nostro viaggio e giungiamo a Bautzen. C’è scritto anche ‘Budysin’ sul cartello comunale. Questo è il capoluogo dei Sorbi, una minoranza slava sul territorio tedesco. E’ chiaro che cinquant’anni fa Hitler non ne voleva sapere di Bautzenqueste situazioni. Sotto la dominazione sovietica, al contrario, la piccola comunità fraterna venne glorificata. Attualmente 50.000 Sorbi attraversano il periodo storico, senza influenzarlo in nessun modo.

Senza la svolta politica, la Bautzen storica non sarebbe sopravvissuta fino al 2000. Perciò evitiamo di criticare certe piccole imperfezioni commesse durante il restauro, come ad esempio le finestre in materiale plastico. Se una città deve essere rinnovata interamente, non c’è denaro a sufficienza per mettere i puntini sulle i. Possiamo prendercela con gli abitanti per i colori un po’ troppo sdolcinati delle facciate delle loro case? Un tempo esisteva un solo colore: il marrone.

Incomincia a nevicare dolcemente quando lasciamo Bautzen, il che accresce ancor più il fascino del circostante Oberlausitz. Si susseguono i paesini con le case di legno e gli alberi di natale illuminati nei giardini. Quando tutto è imbiancato raggiungiamo Jonsdorf nei Monti Zittauer. C’è l’albergo costruito in legno, il vin brulé bevuto nella Lausitzer Stube rivestita in legno, e l’atmosfera natalizia ci pervade.

Dopo una meravigliosa passeggiata nella neve, l’indomani mettiamo fine alla nostra gita a Zittau, la città sul confine fra tre paesi: Germania, Polonia e Repubblica Ceca. I bambini gridano gioiosi sulla giostra del mercatino di natale. Gli altoparlanti diffondono canzoni natalizie e anche qui venditori di Bratwurst fumanti. E’ l’ora di un po' di raccoglimento. Entriamo nella chiesa più famosa di Zittau. E’ conosciuta non tanto per le sue dimensioni, che a dir il vero sono modeste, ma per il suo drappo quaresimale, il Fastentuch. Nel medioevo un drappo simile ricopriva l’altare, l’oggetto più sacro, per spingere i credenti ad osservare anche il digiuno spirituale. In origine tali drappi erano bianchi, in seguito furono decorati con scene bibliche. Infine assunsero dimensioni gigantesche, tanto da nascondere tutto il coro con delle vere storie a fumetti. Solo pochissimi si salvarono. Il drappo più bello e più grande è quello di Zittau.

Telo da sauna

“Quando cadde Berlino, qua e là restarono gruppuscoli di soldati russi in questi paraggi. Poveri ragazzi della Siberia e del Kazakistan, felici che la guerra fosse finita. Casualmente trovarono la tela e non avendo nozione del suo valore storico ne fecero un telo da sauna.” >>>

<<< Stupefatti, osserviamo il drappo con occhio diverso. Ci rendiamo improvvisamente conto della bizzarra e barbara profanazione di quest’opera d’arte. Ci par di sentire il ridere dei soldati, le gocce d’acqua provocate dallo sguazzare dei ragazzi felici dopo battaglie prive di felicità. Sbaglia chi dice che la storia è noiosa e che l’arte è fatta di cose morte. La cosa principale è quanto la tela ha subìto. L'ironia della storia umana.

 


L'albergo

Maria Löcken-Hierl è nata a Bautzen ma è cresciuta nella Germania occidentale. Perciò capisce molto meglio della maggioranza degli abitanti di Bautzen, ciò che vogliono i turisti del giorno d’oggi. Ragion per cui, quando nel ’95 con il suo Manfred si ritira dalla vita stressata dell’ovest per realizzare un sogno nella sua città d’origine, fa delle precise scelte nel restauro della vecchia conceria, in riva allo Spree. Il giardino dietro il fabbricato in stile barocco è come un’oasi. La cucina è un misto di francese e italiano e basata su cibi salutari. La ‘Alte Gerberei’ o Vecchia Conceria è permeata della loro gioia di vivere. >>>

 

Il ristorante

Secondo l’usanza slava, il turista viene accolto con pane e sale. Il ristorante Wjelbik nel pieno centro di Bautzen, diretto da Veronika Mahling, in costume tradizionale, è infatti un ristorante sorbo. Non aspettatevi una cucina gastronomica occidentale salutista, bensì un mangiare slavo sostanzioso e appetitoso. L’arredamento mostra ciò che ai tempi della DDR veniva considerato il massimo del lusso. Il valore pertanto è puramente nostalgico, anche se la titolare non pare rendersene conto. >>>

 

Il panorama: la rocca di Königstein

Königstein, considerata la più importante rocca della Sassonia, era ritenuta una fortezza imprendibile, ed infatti non fu mai conquistata. Una visita lassù ci fa capire la ragione per cui chi avesse voluto assediare il castello, lasciava perdere il proposito. C’è in ogni caso una seconda buona ragione per arrampicarsi fin sopra questo monte tavola: la vista sull’Elba e i monti dell’Elbsandstein è straordinaria. >>>

 

Il paese: Obercunnersdorf

L’Oberlausitz, fra Bautzen e Zittau, conta molti bei villaggi costruiti in legno, ma nessuno è al livello di Obercunnersdorf. Le case qui sono di fattura particolare, le cosiddette Umgebindehäuser. La costruzione non è realizzata secondo il sistema usato per esempio a Monschau, cioè con lo scheletro di legno portante inserito nel muro di mattoni. Lo scheletro in questo caso avvolge la casa. In effetti, la costruzione poggia su dei pali, e fra questi è stata realizzata una specie di baita di legno. In questa regione la cultura germanica si scontra con quella slava. I due stili architettonici (la baita slava e la professionalità tedesca) si sono uniti, ma mai fusi l'uno nell'altro. >>>

 

Possibili streamers

Città del vino e della porcellana - MEISSEN

Il fascino giovanile di Dresda - NEUSTADT

La Toscana della Germania - I MONTI DEL ELBSANDSTEIN

I dinosauri nella foresta - SAURIERPARK KLEINWELKA

Salvata dalla distruzione - BAUTZEN 

 

Una rete di volte. Come l'arte giapponse dell'origami, elegante ed apparentemente senza peso

Dalla caduta del Muro sono sorti molti negozi di antichità e brocantage, che sembra siano lì da centinaia di anni

Se riesci a scambiare i pioppi slanciati per cipressi, i monti dell’Elbsandstein fanno venire in mente la Toscana

Franz Gruss abbandonò il proprio lavoro e si dedicò interamente alla ricostruzione della preistoria

In tal modo dietro la Cortina di Ferro sorse un parco di dinosauri impareggiabile, mentre in America e nell’Europa occidentale la dinosauro-mania doveva ancora incominciare

Senza la svolta politica, la Bautzen storica non sarebbe sopravvissuta fino al 2000

Possiamo prendercela con gli abitanti per i colori un po’ troppo sdolcinati delle facciate delle loro case? Un tempo esisteva un solo colore: il marrone.

Per due settimane il vapore bollente ha attraversato l'insostituibile drappo quaresimale, scogliendo così i colori centenari

 

Tradotto dall'olandese da Magda Talamini

 

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Questo reportage è stato pubblicato su OP PAD e su VIVRE L'AVENTURE, le più importanti riviste di sport all'aperto olandesi e francesi.


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